Poeticallawns ░ V.S. Gaudio, Angus & Julia Stone

Sadiana-twitter (vs Ai No Corrida
by Nagisa Oshima):
La logica di Sada /la logica di Sade
Poetical  Lawns  

Minni n.1
Milano, giugno 1993
Cover
Per via della satiriasi di Isaia Nutter, che lo portò a sposare Minnie a dispetto del chiasso delle figlie e le minacce dei figli(1), e che forse mi portò a Milano, ma era allora la satiriasi ereditaria, per via di mio nonno, che la fece conoscere persino in Patagonia fino a Ushuaia lui che aveva sposato Aurelia Petrone e io l’analemma esponenziale di Aurélia Steiner; insomma, Isaia Nutter aveva l'età che aveva, e  scriveva una lettera al giorno e stava sempre a pensare a Minnie, con tutte le battaglie dei gesuiti che dovette combattere, pover’uomo, e io allora alla Disney non ebbi pure a vedermela con Minnie e company(2)? I prati e i parchi, e la satiriasi, per quanto Milano fosse una città tenuta bene, per via dei parchi e dei prati in cui è sempre vietato calpestare le aiuole, forse anche allo zoo, adesso che ci penso, o da qualche parte ai giardini, uno potrebbe pensare che fossimo al Valentino a Torino, seduti in quell’aiuola, quella volta a Milano, che era già venuta una primavera per niente grigia, lieve, forse nella luce particolare di dicembre che tanto percuoteva l’animus di Emily Dickinson, come se fossimo a Buenos Aires, sediamoci qui, Nadia, quanto tempo ci vuole per capire se tira vento, Milano, d’altra parte, potrebbe essere una città più nel vento di Torino, o di Cesena, se non di Cervia, a Cervia non me lo ricordo un giorno di vento, la neve, sì, anche nei viali di Milano Marittima, questo dissi a quella ragazza di Cesena, e allora come la mettiamo questa storia dell’erba, se è alta ti ripara dal vento, e puoi anche pisciare e guardare lontano o contare gli uccelli che volano, se non passa uno stormo intero. Da mio padre ho ereditato tremila acri di terra, per non contare gli aranceti, da mia madre, in Basilicata, uliveti infiniti nella Val d’Agri, tra Roccanova e Sant’Arcangelo, e adesso, questo dissi a Nadiella, torno giù che m’aspetta mia moglie, che, da parte sua, ha avuto possedimenti infiniti in tutta la Calabria del nord e un cantiere di barche e altri immobili e aranceti da Francavilla a Cerchiara, fino a Roseto Capo Spulico, a Taranto e nella Sila, e  mi dannerò con ascia e aratro, lavorando duro e trangugiando caffè nelle ore ardenti in tempo di raccolta delle arance e dei pomodori, ma soprattutto, questo confidò alla ragazza di Cesena, mi dannerò l’anima a falciare l’erba non solo d’estate, anche nel bosco del torinese, e nel fossato dove c’è la fogna, davanti casa dei genitori di mia moglie, dovrò mantenerla bassa come se fosse l’erba dei prati privati e dei parchi nelle città come Milano, dove è vietato calpestare le aiuole, e da dove arriva il reticolato degli ordini anche prossemico su come tenere alta la pressione ambientale con il pollaio a est e l’erba a sud, a ovest e a nord;  e adesso è questa la situazione in questa città così oscura ma in questa primavera così lieve di splendore, non tira vento e a conti fatti nemmeno la mia satiriasi, pensi che sia ereditaria, per via di mio nonno? Nadia a ridere non stava più nella pelle, e mi vedeva già in canottiera, manco se fossi della stessa Herkunft di Salvatore Giuliano(3), con la falce in mano, sacrificare la poesia, la città dell’industria della poesia e del Grande Fratello, sol perché il falciare m’avrebbe tenuto bassa la satiriasi: al secondo grado di Berne anziché al diuturno e ripetitivo quarto grado!
(1)   Cfr. Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River, © 1915.
     (2)   Cfr. la rivista per ragazze “Minni & company”, 
edita dalla The Walt Disney Company Italia, Milano, a partire da giugno 1993.
(3)   La canottiera alla Salvatore Giuliano è un must tra i falciatori d’erba; e poi perché,
secondo voi, nell’acronimo V.S., serpeggia il nome del brigante?