L'Halo di LP.

L’Halo di LP 
Più tardi, pensò il poeta V.S. Gaudio, mi guarderò questo live dell’Halo.
E nascose il codice di incorporazione di youtube in una pagina di memoria.
Poi lo dimenticò.
Ora, bisogna sapere che nessuno, tra quelli di Uh Magazine, Pingapa e gaudia 2.0, e anche Mia Nonna dello Zen, aveva mai visto quel live dell’Halo, tutti a piangere e a incanutire per la pulsione sentimentale, come la si può intendere per la caratterologia francese, un assetto psicosensoriale (EnAS:emotivo, non-attivo,secondario) che coltiva il romanticismo e anche l’umanesimo se non, non è insensato, la ricettazione maniacale dei libri antichi, insomma anche loro, seppur in maniera più consona a certi virtuosismi anche minimi dell’avanguardia, tra  quei cultori della vita classica, della caduta dell’impero romano e dei fasti spagnoli del regno di Napoli e delle Due Sicilie che piangevano e si strappavano i capelli per l’Halo di Beyonce, e, qualche anno dopo, anche per l’ Halo più flemmatico di Ane Brun(feat. Linnea Olsson).
Un giorno i redattori di Uh Magazine, che fanno anche Pingapa e gaudia 2.0, e anche Mia Nonna dello Zen, trovano su quella pagina word dimenticata dal poeta il codice di incorporazione di quel live di Halo, che strano LP,esclamano guardandosi l’un l’altro. Seppur allibiti, lo prendono e lo convertono su youtube e appare il live di Halo con la performance di LP e, intronati e quasi sconcertati non solo dalla figura minuta della cantante, una brevilinea ectomorfa, direbbe il poeta, ma anche dalla somatologia degli orchestrali, che sembrano usciti da Torpedo di Enrique Abuli e Jordi Bernet  e non è detto che un giorno non vengano chiamati a fare un film da Quentin Tarantino, sconvolti, ma quasi tutti sull’orlo di un orgasmo collettivo, alla fine si chiedono l’un l’altro:
“E che cos’è questo?”
Era l’Halo di LP.


© 2012 WMG "Halo" by Beyonce, performed by LP, live at EastWest Studios.