La Carriola dei Miracoli ▬ Uh-file di Narrativa

!La figura fotografata da Stephane Lallemand(2009) è pronta per la Carriola e anche per la 31
Vedi sotto la variante di Yukiko alla finestra nel fumetto hentai di Mamizu.
La Carriola e l’esagramma Li dell’I Ching

Alle dieci e trenta del mattino, una signora mesoendomorfa, dal vestito un po’ sgualcito, si accorse di avere la facoltà di compiere miracoli. Bastava che facesse la “Carriola”, la numero 30 del Foutre du Clergé de France, del 1790: le bastava mettersi prona e appoggiare le punte dei piedi sulle spalle del portatore di (-phi), che le afferra le ginocchia, una in ogni mano, e le solleva all’altezza delle anche. Il portatore del (-phi), anche se non è lacaniano, nemmeno freudiano e, se vai a vedere, neanche un po’ junghiano o adleriano, spinge e spinge con vigore, sempre in piedi, va e viene come se spingesse una carriola, che è, in realtà, questa signora mesoendomorfa dal vestito un po’ sgualcito. Naturalmente, la prima volta, alla signora, le era capitata per caso, e con un partner abituale, non ricorda se fosse suo marito, lei era abbastanza giovane e già abbastanza mesoendomorfa, per cui più che una carriola pensava di fare la gran carriola, la carriolazza, o la carriolona, in inglese, una volta, si disse che faceva proprio una great wheelbarrow, un’altra volta si dette della “big”, e altre volte: “high”: insomma aveva fatto per caso la carriola, o la carriolona, e aveva guarito un gatto intristito, istantaneamente, che miagolava, là fuori, sotto la finestra, alla luna. Si trattava di miracoli, non di “realizzazioni di desideri”. Quando fece un’altra volta la carriola, anzi una gran carriola, e chiese del denaro, una cifra ragionevole, un po’ cospicua, come lei e la carriola, così una cifra da riempire almeno la carriola che aveva fatto, non accadde nulla. Doveva giovare a qualcuno. Che so, fare la carriola e guarire un bambino; fare la carriola e dar da mangiare agli affamati e una gatorade a un tale che si era messo a correre come un matto dietro il tram che aveva perduto, fare la carriola e il poeta che va nell’aranceto della Nonna e riempie di nascosto un sacchetto di arance e, miracolo, pesa esattamente 3 chili, tanti quanti ne aveva nel sacchetto quella volta sua moglie in quella fotografia nello stesso aranceto, che, miracolosamente, sono gli stessi chili eccedenti i sessanta chili, che è il doppio di 30, della signora mesoendomorfa, che, miracolo, è alta 163 centimetri, e ha un indice del pondus pari a 6, che è il doppio di 3, e per questo indice si può sempre dire che sia la carriola più solida, pesante e larga che sia mai stata così miracolosamente conformata. Una volta, dopo aver fatto la carriola, calmò un asino che aveva avuto un’erezione spaventosa, come in quel video (che gira nella rete) dell’asino che su una spiaggia si ferma a guardare il sedere di una delle due donne stese al sole; un’altra volta placò un pazzo furioso che in bilico su un muro lo aveva tratto fuori e, così sbilanciato, rischiava di cadere sulla gente se non fosse intervenuta prontamente lei con la carriola; addirittura, una volta che andò per funghi, e fece la carriola più volte nell’arco della raccolta, ci fu il miracolo che non trovarono un solo fungo e poi si venne a sapere che, in quel posto, altre che avevano riempito carriole di funghi furono tutte intossicate perché il cavicchio della loro carriola era arrugginito e non è che entrasse a stento, si sbriciolò del tutto, alla prima spinta del portatore, seduta stante, prostrando la signora della carriola. La signora mesoendomorfa non era credente[i] e la storia dei miracoli non le andava a genio. Che cosa poteva significare? Che facendo la carriola lei provasse l’esistenza di una Potenza suprema, lei che, essendo una mesoendomorfa non era lei la Potenza suprema? E se questa Potenza fosse un’altra donna? E se i portatori di (-phi) poi, tra demoni, folletti e fantasmi, cominciavano a farsi la Battaglia dei Gesuiti per conto loro, a lei la carriola chi gliela portava? Cos’era, una burla di Lacan? O la burla di un prete gesuita? Un tentativo di mandarla da uno psicanalista argentino lacaniano, da un seguace di Ernest Bernhard che le faceva fare anziché la 30 del Foutre l’esagramma 30 dell’ I Ching[ii]? La signora mesoendomorfa, dall’ indice del pondus altissimo pari a 6, era seccata. Quando arrivò al quarantesimo miracolo, alcuni ebbero ad alludere al fatto che per quaranta non si intendevano i miracoli ma le posizioni del Foutre du Clergé de France, che, in realtà, erano 41, e si accorse per questo che qualcosa cominciava a trapelare, e, prima che la faccenda fosse nel dominio di “Novella 2000” e di “Eva Tremila”, decise di muoversi. Fu così che entrò con riluttanza nella chiesa di un quartiere in cui non aveva compiuto alcun miracolo, e affrontò il prete gesuita. Fu chiara: precisò non solo di non essere credente, ma che non le importava sapere quante Battaglie il prete facesse al giorno, se il ritmo era connesso alla ruota del suo bioritmo, e se avesse un cavicchio, questa ruota, robusto tanto che si potesse spingere la carriola di buona lena e per gran tempo ‘ché la strada era lunga; insomma: quali miracoli? Le sue erano semplicemente azioni, proairetismi, dello schema verbale “spingere” e del sostantivo-archetipo “carriola”, consulti il suo Foutre, esortò il padre gesuita.
Il prete non mostrò stupore. “Non è la prima”, disse, “sebbene da noi non ne fossero mai capitate di queste gran carriole. Sposata?” “Che c’entra? Posso fare la carriola con chi e quando voglio io.”
“L’ha mai fatta con un prete?” “Ma non sono credente” replicò. “E chi lo è, ormai? Vede, lei fa miracoli con la carriola: fosse stitica, le direi di fare  quella successiva, la 31, che, è assodato, sarebbe lei a beneficiare del miracolo.” Il penultimo miracolo della signora mesoendomorfa fu quello di farsi spingere la carriola dal prete e poi spingerlo a penitenza con almeno 6 battaglie dei gesuiti per 6 settimane  nell’arco di 60 giorni e dopo 6 mesi fare la penitenza facendosi 6 Battaglie dei Gesuiti al giorno con il fantasma della signora mesoendomorfa dall’ indice del pondus pari a 6 e dall’ indice costituzionale superiore a 56. Questo sarebbe stato l’ultimo miracolo, la 30 convertita in 31[iii], quella del clistere portentoso: un gesuita che si fa la Battaglia dei gesuiti inculando il fantasma della Carriola, anzi della Carriolona. v.s.gaudio
 


[i] Un po’ come il signore grasso della Centuria Trenta di Giorgio Manganelli: cfr. Centuria. Cento piccoli romanzi fiume, Rizzoli, Milano 1979.
[ii] Che, poi, nell’I King della Gabelliera e del Poeta, è più o meno la stessa cosa:” 30. Li, il risaltante, il fuoco su fuoco, cura della vacca reca salute. La gabelliera fa la carriola, si stende prona sul letto, appoggia le punte dei piedi sulle spalle del poeta, che le afferra le ginocchia, e spinge la carriola e la gabelliera, il risaltante è diretto verso l’alto, perciò la strada è in salita, ma l’importante è che la gabelliera poggi su qualche cosa, sole e luna risaltano nel cielo, il grano, gli erbaggi e gli alberi, il tenero risalta, per questo la carriola è la cura della vacca e reca salute”: vedi L’I King della Gabelliera e del Poeta, Uh Magazineottobre 2014.
[iii] Anche la 31, come esagramma nell’I King della Gabelliera e del Poeta, è più o meno nel paradigma dello schema verbale del Foutre du Clergé de France:” 31. Hienn, l’influenzamento, prendere una fanciulla reca salute. Il forte è in basso, la gabelliera è sul bordo del letto come per farsi fare un clistere, l’influenzamento però si estrinseca dall’alluce, per questo non è visibile, ma il saggio si mette in piedi al suo fianco e l’infilzerebbe anche al mercato o di lato in una stradina, lei messa così sul sedile della 500. Il clistere o l’influenzamento portentoso, ovvero la domanda di matrimonio.”: L’ I King della Gabelliera e del Poeta, loc.cit.
!Nella proairesi della Carriola, e anche della 31, una risoluzione possibile è questa 
variante alla finestra disegnata da Yukiyoshi Mamizu per la YukiKo di “Homecoming”, fumetto hentai.