Massimo Sannelli □ QUATTRO POESIE del 1940

In Italia la poesia contemporanea,
come si diceva qualche tempo fa,
è in linea di massima contemporanea al 1940.
(E al 1940 italiano, non europeo).
Marco Giovenale, 27 maggio 2006

QUATTRO POESIE del 1940

La potenza è il tamburo rotondo,
e lo suona l’infanzia caduta
nella fogna civile del mondo,
e lo sogna l’infanzia paurosa
nella storia italiana dell’uomo:
ma le rondini sono le immagini, 
l’inviolato sta su tra le rondini,
c’è chi sogna i Re Magi ed il Principe,
e nessuna cosetta dei piccoli
è in realtà una vittoria, per ora.


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Il duca è guida, divertire è eccesso,
e il suo libello viene dall’eccesso,
come i talenti della gioventù:
un angioletto non si trova più,
una ninfa, un bambino, un certo amore
reale non ci sono, solo cose
e automi, istrioni, mimi e burattini,
e allora il fuoco amico se li mangia.

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In un’ora la tregua
c’è stata, piena e bella;
densa e lucida, come
la Luna su; e alle nuove
favole – come torna
la bocca al seno pieno? –
ora si crede e basta.


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L’unica furia senza mente è immensa
e la pianta aggraziata è chi si vede.
Corpo cane è l’insulto che comincia
forte; mente del cazzo è chi delira
per la dolcezza prima; e questa mente
è la persona e cede a tanta aria.


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Pubblicato il 14 giugno 2017, per l'anniversario 
della morte del conte Giacomo Leopardi.