TOMO LOREM | Somatologia e Idiomatica dell'immagine


  TOMO LOREM |
Idiomatica Proibita dell’oggetto “a”

Quella volta che all’oggetto “a” le si rompe il tacco, l’unica volta che c’è questa sorta di “supervisione selettiva” dell’occhio del visionatore. Dalla morfologia situazionale, ne verrebbe fuori tutta una serie di leggi sul ripristino, se ci vuole più tempo a rincollare un vaso che a romperlo, per rincollare il tacco ce ne vuole di più di quanto ne serva al visionatore per incollare l’oggetto “a” così immobilizzato al suo Meridiano?C’era la Legge di Drazen sul ripristino: il tempo che ci vuole ad aggiustare una situazione è inversamente proporzionale al tempo che c’è voluto per guastarla[i]; qui: il tacco, e l’oggetto “a” nella situazione del suo guasto, e avete notato come la figura abbia una pregnanza patagonica che sembra che faccia il verso, o sia speculare, al fatto che ci vuole più tempo a perdere un numero di chili che a metterli su. Insomma, sembra che tutto sia successo per dare il Bonheur al visionatore, altrimenti perché si sarebbe  rotto il tacco?
La rottura del tacco  rende più bassa la figura e fa innalzare l’oggetto “a” del visionatore al Medio Cielo, diciamo che se, al tempo della situazione immobilizzata, la figura aveva col tacco  un indice del pondus tra 19 e 20, che è nella forchetta del valore “alto”(12-20, il valore cresce decrescendo), senza tacco ha un indice del pondus tra 12 e 13, il valore più elevato di “alto”; così, senza scarpe, la figura ottiene almeno un punto in più anche nell’indice costituzionale: con i tacchi poteva essere  oltre il valore 52; senza, come appare nella fotografia, ha un indice costituzionale che va un po’ oltre il limite mesomorfo, che è 53. Insomma, se, a guardarla bene l’attrice di cui al nostro oggetto “a”, dandole 94-95 di fianchi, l’altezza  così com’era dichiarata pari a 173 centimetri e almeno 66 chili di peso, avremmo questi numeri della sua morfologia: a) fianchi 94 x 100= 9400 : 173 =  Indice costituzionale 54.33 da normolinea mesomorfa o da paralongilinea endomorfa; b) 173 – (66+94=)160=  Indice del pondus 13, “alto” al massimo livello[ii]. Se il visionatore , per allietare l’oggetto “a” e prolungarne il Bonheur, dando il valore letterale ai numeri dei due indici, ottiene, con il pondus, una T o D(=1) e una M(=3), cosicché possa affidarsi allo schema verbale “doma”(o “domo”) o al sostantivo-archetipo “Tomo”; con l’indice costituzionale, avendo una L(=5), una R(=4) e due M, può formare  qualcosa come “LoReM”. Tanto che, continuando a soppesarlo il suo oggetto “a” al Medio Cielo, essendosi fatto più corposo corrisponderebbe al “TOMO LOREM”, come se Lorem avesse un pondus più pesante di “LoreN”. Insomma, la rottura del tacco è inversamente proporzionale al ripristino del pondus dell’oggetto “a” del visionatore, il Tomo Lorem così pesante allunga la durata del suo esporsi, o riapparizione, come demone meridiano per il poeta-visionatore. D’altra parte, il numero della macchina è il 24, e il tacco le si rompe, il tacco che è simile all’1, così quel 24 è come se fosse 24-1, che fa 23, cioè la figura del 5 [23= 2+3=5], nel gergo palermitano il 23, e la figura del 5, è il deretano, in parole povere è l’indice del pondus  della Loren che, senza tacco, aumenta e immobilizza la figura(del 5) come oggetto “a” del poeta-visionatore.
Naturalmente, la sequenza numerica compone altri sintagmi: per esempio: “Dio Mio, l’orma mia!”, “Dio Mio, l’ora mia!”, “Domo l’ora mia”, “Domo l’ira mia”, “Dio Mio, l’arma mia!”, “Duomo Lorem”, “Dama Lorem” fino a: “Ti Amo, Lorem!. In napoletano: “Dio Mio, Lu Rummo!”: “Dio Mio, il Rombo!”( va da sé che il visionatore colto allude al “rombo” di Lacan).
 Il latino permette soluzioni sempre patagoniche per l’oggetto “a” e il demone meridiano: l’indice del pondus è sempre correlabile con un avverbio, tipo Tam, Tum, Dum: “Tum(=13)Lira(=54)Mimae!(=33)”: “Allora, in quel momento, il solco dell’attrice!”; “Tam Lira Mammae!”: “Talmente, in tal grado, porca(=”terra sollevata tra due solchi”) del petto!”; “Dum Liro Mima”: “Per tutto il tempo(che la guardo) deliro l’attrice”; Doma, Lira, Mamma: “Terrazzo, Porca (o solco), Petto (o mammella)”.
Con l’indice del pondus come schema verbale, avremmo: “Tumeo Lira Mimae!”:”Sono gonfio, rigonfio, per il solco dell’attrice!”oppure: “Sono agitato per la porca dell’attrice!”. Con il verbo “demo”: “Demo Lorum”: “Tolgo, levo, la cinghia(le redini, le briglie…all’oggetto “a”)”. Se 13 è “temo”, la “pertica, il timone”, potremmo avere, per “temo lira mimae”: “la pertica, il timone, per il solco dell’attrice”. “Temo” è anche “il carro, l’Orsa Maggiore”, che è lì col suo numero 24: “Temo Lira Mimae”: “il carro per il solco dell’attrice”. “Tam Liro Mamma”: “Così tanto deliro per la mammella!”; “Tam Liro Mima”: “Talmente aro(che deliro) (per) l’attrice!” by v.s.gaudio

[i] Cfr. Arthur Bloch, Murphy’s Law Book Two, © 1980.
[ii] Cfr. V:S.Gaudio, La polisemia fisiognomica, in: Idem, Oggetti d’amore.Somatologia dell’immagine e del sex-appeal, Scipioni Bootleg, Viterbo 1998. Cfr. anche, nello stesso bootleg,  Come calcolare l’indice del pondus, la Tavola dei Tipi Morfologici e la Tabella degli indici costituzionali.