La carte du poison ♥ Mini-Lebenswelt con Rex Stout


La carte du poison
Mini-Lebenswelt con Rex Stout. Sulla omogeneità dell’ asso di cuori



E’ Kari Matchett
l’interprete di Carol Annis
in Poison à la carte della serie tv
A Nero Wolfe Mystery (2001-2002)?
Scopri il mistero alla fine
del testoê
 
 
 
 Ho letto l’altro giorno Poison à la carte di Rex Stout. Quando Archie Goodwin porge a Nero Wolfe il foglio di carta su cui aveva segnato i nomi delle cameriere[ che in realtà erano tutte attricette  che per 50 sacchi dovevano vestirsi da Ebe] assegnate a cinque dei Dieci (Ebeti) per l’Aristologia, io gli do una semplice occhiata e verifico che la numero  4 è Carol Annis, che era assegnata a servire il piatto a  Schriver, il padrone di casa,  e invece ha servito Dart, l’attore che aveva rifiutato un’offerta di un milione alla settimana da Hollywood,  e quindi sono sicuro che è lei che ha avvelenato con l’arsenico uno dei Dieci per l’Aristologia, che, chiamandosi Vincent Pyle, ed essendo un agente di Wall Street e un finanziatore di spettacoli e rappresentazioni teatrali, per cui era transitivo il possibile servizio di qualsiasi attricetta in cerca di una parte, non poteva  che sorbirsi il blinis all’arsenico. Blinis allittera Annis[e c’è una certa specularità morfologica tra il blinis e la Annis, così come è conformata da Rex Stout per il gusto di Archie Goodwin];  e Carol, è stato sempre così, non riesce mai ad accalappiare un Vincent, per quanto questo, non solo come Vincenzo, sia sempre stato il pollo o la vittima della faccenda. Infine, la dispensatrice di blinis all’arsenico è proprio lei, Carol Annis, come d’altronde era stato confermato da una semplice simulazione con cinque carte da poker, mentre continuavo a leggere il lungo microracconto di Rex Stout(ottanta pagine, più o meno,  nel formato standard dei volumi Bur-Gialli)ho assegnato a ognuna delle carte le cinque cameriere elencate nel foglio di carta che Goodwin aveva dato a Nero Wolfe, ho escluso  la sesta Fern Faber, una bionda alta con una grande bocca dall’aria pigra,  d’accordo con Archie Goodwin: “Fern Faber è da escludersi”, cosicché Peggy Choate è abbinata alla Regina di Cuori, Helen Iacono alla Regina di Picche, Nora Jaret  alla Regina di Quadri, Carol Annis all’Asso di Cuori, Lucy Morgan alla Regina di Fiori.
Insomma, queste sono le cinque sospettate e, con il sistema che i genetisti chiamano della “deriva genetica”, che avviene di generazione in generazione, mescolo le cinque carte e ne estraggo una, che è Helen Iacono, via, non è lei, è la Regina di Picche, guardala: pelle scura e vellutata e capelli setosi più scuri ancora degli occhi e della pelle, un fenomeno molto raro e molto speciale; mischio le quattro carte, e ne estraggo ancora una: è Lucy Morgan, la Regina di Fiori: non c’entra; mischio le tre carte e ne estraggo due: sono le due regine rimaste, le due dee della giovinezza per servire quelli dell’Aristologia, Brillat-Savarin ne abbia pietà: Nora Jaret, Regina di Quadri(non a caso, a suo dire, quegli orecchini glieli aveva regalati sir Lawrence Olivier, una volta che si era seduta sulle sue ginocchia), e Peggy Choate, Regina di Cuori(e, naturalmente, rossa). La carta che ho tra le mani, e mancano ancora dieci pagine per arrivare alla fine del racconto, è l’Asso di Cuori, che è la carola, Carol, l’inno natalizio, Annis, che allittera blinis: la ragazza con i capelli color del grano e senza senso dell’umorismo, ma con quei capelli color del grano prima della maturazione, da autentico Asso di Cuori,   aveva fatto innalzare un po’ troppo l’oggetto “a” di Archie Goodwin che, senza alcun pelo sulla lingua, le dice appena comincia la storia: “Ero qui che la guardavo e tutto a un tratto ho sentito l’impulso di chiederle il numero di telefono, ed io sono un tipo che non sa contenere gli impulsi. Ora poiché mi sono avvicinato, lo sento ancora più forte, e tempo proprio che dovremo farlo sfogare…”. Solo che la ragazza lo guardò diritto negli occhi e disse:”Lei mente”. La verità è che, essendo Carol Annis l’Asso di Cuori, nella cena annuale dei Dieci per l’Aristologia, che si svolgeva sempre l’1 di aprile, giorno del compleanno di Brillat-Savarin, non può che essere lei la carta, dell’1, o anche dell’11, che, appunto, è questo blinis che o cade dal piatto o è avvelenato per 1 dei 10 buffoni dell’Aristologia, come li aveva definiti Nero Wolfe, in virtù del fatto che il dizionario, che stava sempre in un angolo del suo tavolo, dava l’aristologia come “scienza del mangiare”, mentre il mangiare, per Wolfe, non è una scienza ma un’arte. L’ Asso di Cuori, così, immobilizza la deriva genetica, le toglie la ruota, e la buffoneria, d’altronde siamo all’1 di aprile, dei Dieci per l’Aristologia viene cancellata: non si deve raggiungere l’omogeneità come nella deriva genetica, basta un po’ d’arsenico e toglierne 1 da 10, il processo, come la ruota,è bloccato. L’asso di cuori è la carte du poison, le poison à la carte. Ma è anche la carte du poisson, il pesce d’aprile, abbinato ai Dieci buffoni per l’Aristologia che fanno la cena annuale ogni 1 aprile, giorno del compleanno di Brillat-Savarin, i blinis sono farciti con caviale, poisson perde una sibilante e si fa poison come Annis che, nella lingua di Brillat-Savarin, si fa anis se perde una nasale fino a risolversi nell’omogeneità di quel 10 senza l’1 arsenicato, lo zero di anus[leggi: anys], l’asso di cuori è anche l’asso della Carola Annis, che, appunto, a Vincent Pyle, glielo ficca nell’anus (che si chiama così anche nella lingua di Stout)! E pensare che, quando Vincent Pyle cominciò a sentire gli effetti della carte du poison, qualcuno chiese se per caso Pyle soffrisse di cuore e qualcun altro rispose di no, tanto che i commensali rimasti, cioè i 9 per l’Aristologia più gli altri 2 invitati, Nero Wolfe e Archie Goodwin,  ripresero il consumo del pesce(sogliola) anche se con altro spirito…e non si avvidero che la risoluzione era nel numero che stava a tavola, l’11, che è appunto l’Asso di Cuori, in quanto nessuna delle altre quattro sospettate, che erano connesse alle Queen Cards, avrebbe mai potuto avvelenare il Pyle con un blinis perché la prima ragazza, che prese un piatto per servirlo in tavola e  fece scivolare uno dei blinis (e l’avrebbe raccolto con le mani se non fosse intervenuto Felix con una forchetta), si chiamava Marjorie Quinn! ! Alain Bonheur  
No. L’attrice era Emily Hampshire, che non ha i capelli color del grano che non è ancora maturo.