Armando Adolgiso ⁞ Contraccettivi letterari




Un bar dove gli avventori si conoscono tutti fra loro. Più per nome che per cognome. Da un vecchissimo juke-box in fondo alla sala,
provengono le note della canzone che vi aggrada.
In Primo Piano, Adolgiso parla con i suoi amici di sempre, sfaccendati o peggio.




Scommettiamo un Campari che ho trovato contraccettivi letterari per limitare le nascite di romanzi?... Non ci credete?... Fate male, ne ho le prove… mostrarvele?... macché, è tardi… come?... m’offrite una birra alta?... beh, se è così non posso rifiutare. Però solo alcuni esempi, eh?
L'efficacia dei vari metodi si valuta con una formula, la stessa che serve per gli altri contraccettivi, si chiama l’Indice di Pearl… sì, si chiama proprio così, consultate un dizionario ginecologico e vedrete che questa non me la sono inventata io. L’Indice di Pearl, torna buono anche in quest’occasione, solo che qui è basato sul numero di romanzi partoriti in 100 autori che hanno usato una determinata tecnica anticoncezionale per un anno.
Ecco alcune tecniche di contraccezione.


 

Scriptura interrupta

Si tratta di staccare la penna dal foglio o il dito dalla tastiera dopo le prime righe emettendo il resto del manoscritto fuori della pagina. Ma c’è il rischio – particolarmente forte nei giovani autori – che non si riesca a esercitare su se stessi un sufficiente autocontrollo in momenti d’entusiasmo o dopo lunghi periodi d’astinenza scrittoria. Inoltre, c’è sempre il pericolo che l’emissione del fluido romanzesco, pur avvenuto fuori della pagina, penetri in parte nel suo interno. In tal caso si potrà avere la nascita sia pure di una short story, ma pur sempre indesiderata dai lettori. E’ un metodo insicuro.

 

Romanzicidi

I romanzicidi sono composti letterari in forma di gelatine, creme, schiume, etc., (venduti in cartoleria senza prescrizione) che versati sulla pagina, prima di una stesura, rendono scivoloso il foglio e impediscono, sia nelle scritture manuali sia su carta per le stampanti, l’imprimersi dello scritto.
Da soli, però, non bastano. Il loro grado d’affidabilità, infatti, non supera il 60/70%.
Sono attivi solo per un certo numero di ore, trascorse le quali occorre ripetere l’operazione.
Anche perché è da prevedere che un autore – specie se fortemente determinato ad accoppiarsi con una narrazione – possa applicarsi ad una seconda prova seguìta a breve tempo dalla prima.


 

Metodo Twain-Kraus

Questo metodo è fondato sul fatto di poter prevedere con certezza il periodo, di solito assai breve (specialmente tra i più frettolosi narratori), dell’incubazione di un romanzo.
E’ l’unico metodo contraccettivo considerato lecito anche dalla morale cattolica.
Consiste nell’ascoltare due frasi (la prima di Twain, la seconda di Kraus) ininterrottamente durante il periodo cosiddetto creativo.
Prima frase: “E’ da idioti scrivere un romanzo quando in ogni libreria, se ne può comprare uno”
Seconda frase: “Quando non si sa scrivere, allora un romanzo riesce più facile di un aforisma”.
Occorre fare, però, una netta distinzione tra il valore teorico dell’efficacia del metodo e il suo valore pratico.
Molti fattori possono, infatti, non rendere identificabile con certezza il periodo in cui un autore medita di scrivere un romanzo, allungandone così i tempi e rendendo purtroppo inefficace il metodo stesso.


 

Metodo termico

Si fonda su una legge letteraria costante: quando avviene l’ispirazione per un romanzo – e solo allora – la temperatura corporea dell’autore o dell’autrice subisce prima una lieve discesa, e poi sale al di sopra dei valori normali. Secondo questo metodo, si giudicano a rischio il giorno in cui avviene l’ispirazione (quando c’è il rialzo termico) più i tre giorni precedenti e i quattro seguenti.
In questi sette giorni è necessario tenere l’autore o l’autrice lontano da strumenti per scrivere.
E’ vero, però, che si possono verificare alterazioni febbrili in séguito a fattori estranei (notizia di rifiuti editoriali a pregressi romanzi scritti, irrisione di parenti o amici cui sono state date loro in lettura precedenti opere), da qui diminuiscono le probabilità di conoscere con certezza il periodo narrativo fecondo. Ciò rende il metodo termico non più sicuro del Twain-Kraus già descritto.



Profilattico


Tecnica antichissima. Una guaina in pelle d’animali per ricoprire lo stilo era usata dagli antichi egizi per impedire agli scriba di cimentarsi in romanzi.
Oggi i profilattici sono guaine generalmente in gomma che si mettono sulla punta di stilografiche o lapis di aspiranti romanzieri, in tal modo s’impedisce che l’inchiostro o la grafite entrino in contatto col foglio generando trame.
L’applicazione può essere fatta anche dalla compagna/o dell’ autore o autrice fingendo un giocoso momento d’intimità che, invece, è volto alla necessità d’impedire che nasca un romanzo in casa.
Il metodo offre una sicurezza molto alta, ma da tempo tale sicurezza è assai ridotta, da quando cioè gli autori dispongono di macchine per scrivere e computer.


Mi fermo qui. Ma ce ne sono altri… continuare?... no, stasera no. Domani sera. Domani sera, vi parlerò dello psicodiaframma, della spirale, della pillola e della sterilizzazione… sì, continuerò presto con una seconda parte. Ma che ora s’è fatta?... ‘azzo!… s’è fatto tardi… domattina ho una sveglia terribile, devo alzarmi per mezzogiorno.
‘Notte… buonanotte a tutti.