La ragazza col nome dell'orchestra Casadei│Gaudio Malaguzzi




Tra queste ragazze col grembiule bianco (che hanno in tante la stessa legatura
di portamento della ragazza di Cervia) non c’è la ragazza col nome dell’orchestra
Casadei, che aveva il grembiule nero│photo© malin fezehai
La legatura di portamento della ragazza di Cervia

C’era  una ragazza che aveva il nome dell’orchestra Casadei e che s’invaghì del poeta ragazzo e di un altro ragazzo chiamato Otello.
L’amore come numero non era ancora acqua che esce da una bocca contratta, così scrisse Vicente Aleixandre, o è segreto del verde nell’orecchio che lo preme.
L’amore sente prossimo il cielo come una sfera immensa, una immensa bola, l’amore che cos’è allora quest’amore che hai per me? le chiese il poeta ragazzo e lei disse che è un giorno come un altro, però a guardarla anche il ragazzo si trattenne sull’orlo dei suoi capelli e della linea del suo viso e del grembiule nero, e ti ricordi che arrivai qui e non c’era l’olio degli Aztechi e dei Maya, non c’era neanche l’anima della mucca? Cos’è che mi trattiene dal ridere, disse la ragazza, è forse questo che amo in te, ma, per essere un terrone, com’è che sei dentro il mio animus?
Io amo la linea del tuo cuore, le rispose il poeta ragazzo, e la bocca e come dentro questo mistero della nostra età sai far luce al mio cupo orizzonte;  per come parli dolce e potresti spezzarmi l’anima, per come sei già dentro questo grembiule nero come se cucissi l’alba, il mio mattino, e la notte profonda, l’acqua del tuo sguardo, è per come te ne vai, un po’ a nord e un altro po’ ad ovest, fin tanto che cresciuto saprò vederti nel maestrale del mio oggetto “a”, questo mi fa tremare quando sei qui vicino e poi non c’eri più, qui, davvero, c’eri e poi d’un tratto sei scomparsa, e io che altro avrei potuto fare, aspettare e dormire, o sentire il tuo passo oltre la ferrovia, niente che ti faccia tornare, ti sarà passata la voglia di farti vedere?
Ci sono ragazze che quando stanno dentro il grembiule nero ci fanno sentire la lentezza del tempo e  quando camminano è come la nostra memoria nel vento quell’allure che hanno le ragazze col grembiule nero sulla costa adriatica, tu le guardi di nascosto e quando sei cresciuto senti che quella ragazza aveva la pelle calma e il passo del peso di una libbra, una libbra di carne per le sue gambe lungo la via della pergamena che sarà poi il suo podice, che cosa avrà mai cantato per me un lustro, due lustri dopo per allietarsi l’animus?
Non voglio spezzarti l’anima, lo sai, disse un giorno la ragazza, se siamo giunti a questo punto tiepido in cui niente combina l’andare e il ritornare, in questo nostro stretto spazio, se sono ancora così ragazza come potrò essere donna per parlarti dolce, come farò ad abituarmi al suono dell’acqua, come potrò farmi accarezzare seduta su questa panchina di pietra se non è il mio pelo di femmina che dovrai lisciarmi?
L’amore  se non è nel numero del tuo indice del pondus o quanto meno dell’indice costituzionale ha una memoria opaca, e non ha sospiri né segreti del verde che gli vanno nell’orecchio, l’amore è come il piede che, finché  si suona, ha sempre una certa misura, la carezza involontaria del tuo passo è dentro qualcosa che si rinchiude, in cui non circola il vento, c’è questo angolo tra un giardino e la scuola, un piccolissimo mondo oscuro , una sorta di confine o di oblio in una memoria disadorna come una stanza vuota; invece, l’anima della mucca è eterna, mi chiedo ora se nell’eternità di quel niente vuoi vedere che la ragazza col nome dell’orchestra Casadei  se l’è sposato poi quell’Otello?

by Gaudio Malaguzzi   

Cervia.Palazzo Comunale e Piazza Garibaldi