Uh, quel poeta!▐ Corrado Costa

Wordle: corrado costa mappa geologica
La Wordle della Mappa
di Corrado Costa in 3 varianti
Wordle: mappa geologica di corrado costa

Wordle: mappa geologica di corrado costa 3 



Mappa geologica         
La pagina 7 di "TamTam" n.2
con Mappa geologica
di Corrado Costa




sta su
una specie di cavallo
completamente appiattito per terra
coperto d’erba
che
nello stesso 
posto
sta su
una specie di albero
coperto d’erba
una specie di tettoia
appiattita per terra
che 
nello stesso
posto
sta
al riparo
nello stesso
posto
e in nessun altro
sta su
una specie di collina
con una traccia di fumo e questo paesaggio
completamente appiattito per terra
che
nello stesso
posto
sta su
una specie di cerchio
coperto d’erba
al riparo
con una pentola d’acqua
attorno
con legni carbonizzati
e attorno
sta su
una specie di posto
completamente appiattito per terra
per restare seduti
dove stanno nascosti
anche se nessuno li cerca


La cover del "TamTam" n.2
Il sommario del "TamTam"n.2
▐►TamTam” n.2( III trimestre 1972 Geiger edizioni in Torino)



UH QUEL POETA! (…)e di più l’allegria raccolta, piegata e incartata, i pacchi di
sintagmi, l’inerte, ebbra speculazione di Giulia Niccolai, l’orizzonte aperto alla luminosità che si chiude, la spenta ebbrezza degli aforismi, i disordini pancreatici di Franco Verdi e, parimenti, l’ipofunzione insulare di Toti con concreta ipotimia, vista la relazione alterata, le contrazioni, le code asportate rigenerate e l’ovulo senza guscio calcare, la putrefazione della cronaca, una insonnia biologica, le tortuosità genetiche(geni paranoici?) di Giorgio Celli, i recuperi etologici di Corrado Costa, gi stessi spostamenti di referenza, la sindrome ipopinealica di Adriano Spatola per le negazioni registrate da litanie in delirio, gli effetti duri riflessi in più immagini, le coltivate
Uh - Scrittura & Poesia
ossessioni, la stessa tachicardia recettiva(eretistica) di Barberi Squarotti, la secrezione di colostro e l’ipersurrenalismo corticale di Rossana Ombres, il distiroidismo, le lunghe eterne pisciate di Sanguineti, misure e movimenti, spostamenti intrinseci, di una libertà che si scarta all’estraneità dell’altro, misure di materia indicata in una leggibilità impossibile, che rimandano ad una verità che si contiene nel contenuto gettato o attraversato, sui bordi della frattura il “corpo” aperto all’inerzia del ritmo per la fenocopia dell’”io”. Ancora chiedersi, uncinando Barthes, se il mio corpo abbia le stesse mie idee?

V.S.GAUDIO
(da
Sull’onda di Tomasevskij e Genette, la struttura di Cohen, lo spazio aperto del testoparzialmente in quarta di copertina in V.S.Gaudio, Sindromi Stilistiche, Forum/Quinta Generazione 1978) 

La poesia asimmetrica transitiva di Corrado Costa e la morfologia di Silvia Zangheri  negli anni Settanta

Quando lessi la prima volta una poesia di Corrado Costa, negli anni settanta, tra Gary Snider e Denis Roche, e restai di stucco per quasi due giorni di fila tanto che mia nonna, quella dello Zen, non quella di Sant’Arcangelo che stava preparandosi a venire qui da noi dopo averci tolto tutto l’assetto ereditario che ci spettava, mia nonna dello Zen si preoccupò non poco, e disse che sembrava il singhiozzo di zia Lucrezia, sua sorella e  mia commare, che, quando cominciava a singhiozzare, appunto, non la finiva per più giorni, come se il suo oggetto “a”, invece di transitare al meridiano con il fantasma, le si impigliasse in gola! Che cos’è, che cosa non è, capirono tutti, di lì a poco, grazie all’ermeneutica di mia nonna, che si trattava della prossemica e, dotti com’erano, non solo nelle scienze agrarie, ordinarono, per posta, il libro sulle preposizioni di Viggo Brøndal, tradotto in Italia da Silva, anzi, mi ricordo, mandarono direttamente un delegato a Genova ad acquisirne copia presso la casa editrice[i]. Intanto che questo non tornava, e il mio stupore per la sintassi etologica di Corrado Costa non dava segni di acquiescenza, ebbi una visione: vidi che tra le meraviglie della natura di cui a Woody Allen, un albero d’estate è la più notevole, ancora non aveva visto Scarlett Johansson che, come ti guarda questa, altro che relazioni astratte tra simmetria, transitività, convessità e pluralità, che sono i concetti fondamentali della teoria delle preposizioni di Viggo Brøndal, vidi, dicevo, che la poesia di Corrado Costa stava tutta  connessa con la asimmetria transitiva della preposizione “su”, che, per questo mi venne lo stupore, se vuoi metterla in inglese ti tiri su “on”, in olandese “onder”, in tedesco “ob”, in francese antico “sor”, in gotico “undar”, in catalano “sobre” come in spagnolo e in portoghese, e in sardo “subra”, che in romeno fa “spre”, in albanese “mi” e in ceco “na”. Ormai ne ero convinto: “Solo Dio può creare un albero; solo Corrado Costa può fare la poesia asimmetrica transitiva”. Quando, poi, feci un reading negli anni settanta a Bologna, e c’era neve quella sera di febbraio, ma c’era anche Silvia Zangheri che somatizzava l’asimmetria transitiva di cui al francese antico “tres”(che sta un po’ “sotto”), fui colpito dal fatto che venne a vedermi leggere, ero carino quella sera, con un pantalone di lana e un bel maglioncino col collo alto tutto color cioccolato Majani, e la Silvia si mise a fotografarmi, salvo poi mi confessò che aveva dimenticato di metterci il rullino nella macchina fotografica, e venne Mario Ramous in persona, e Corrado Costa non era potuto venire per l’asimmetria intransitiva della neve, e fu per questo, forse, che le fotografie di Silvia divennero invisibili, intanto che la notte e la nebbia scendevano visibilissime su Bologna.by v.s.gaudio 




[i] Quando apparve in Italia la Teoria delle prepozioni di Viggo Brøndal, ed era il 1967, questa fu stampata a Milano nella scuola grafica salesiana, ma dentro c’era la cedola  di commissione libraria, da non affrancare, in cui l’editrice Silva era situata in via Fieschi, 3 a Genova.