♫ Chlöe, Paperina e tutto quel "Rumour" per quel fesso del poeta colonna della Disney…

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 Quel pezzo di dolicomorfa del “Rumour”
Quando ero un giovane radicale e sognatore
pivello senza timori e leggevo con sobria attenzione
anche gli epitaffi e soprattutto l’Ananga Ranga
ed ero un po’ come quel piccolo bestemmiatore
di cui al capitano Orlando Killion dell’Antologia di Spoon River
e ancora non avevo letto i primi saggi di Woody Allen
e in special modo non stavo mai a dire
a un pezzo di dolicomorfa come Chlöe
di tutte le meraviglie della natura, tolto l’albero
d’estate che è ineguagliabile anche sotto
l’ombrellone, tu sei peggio di un alce con le ghette
di Paperina stessa che, quante volte,  quando
poi fui una colonna della Disney Company  prima
e  dopo che si mise in proprio, io, che più in là di Paperino
non sarei mai potuto andare, pensavo che non mi
sarebbe dispiaciuto andarci a passeggio in via Dante
a Milano e in via Dante anche a Torino, ma perché mi
chiedevo spesso Paperina mi piace di più di Minni,
e adesso che guardo cantare Chlöe che ha un po’
dell’una e dell’altra e non è una papera, anzi è
tutta dentro il senso ottuso che anche Barthes
le antropomorfizzerebbe, e di più le scriverebbe
un saggio sul punctum che io che son poeta non
posso non vedere, e dunque quando ero un giovane
coglione e c’era tutto quel rumore nel mondo per via
dei boscaioli che abbattevano non solo gli alberi d’estate
nel bosco del torinese nel Pantano di Villapiana e
gli operai del comune che gli tagliavano l’erba
dopo aver aperto il cancello e quando ci andavi tu
arrivavano boy scout e inviati della parrocchia
a romperti il cazzo anche Sarachë e Saracinë
e fu in quel tempo che capii che la maturità
di una persona non si misura dal rumore che fa
né dall’arroganza, né dalla riforma fondiaria
né dai georgofili tipo Scardaccione ch’era il
livellario della sorella di quella che fu fatta
mia madre e mia madre ne teneva invece
la parte ereditata dal padre e dallo spirito santo
dalla madre neanche un cazzo se si può dire,
io a guardare Chlöe che posso considerare
se non la paura che ho di svegliarmi in mutande
e non sono eretto, e non sono diventato nemmeno calvo
nemmeno quella notte del gran freddo a Catanzaro
d’altra parte ogni periodo della vita ha la sua temperatura
e se domani, metti il caso, qui comincia davvero a nevicare
il problema dell’esistenza sarebbe l’interruttore della luce,
l’oggetto a che è Chlöe o Paperina oppure che se viene
a bussare alla porta la cantante io sono in mutande
lei mi guarda e cos’è tutto ‘sto silenzio , mi chiede,
quando è a letto tutto quel rumore e poi che vedo qua
un poeta abbattuto e depresso, uretrale e fesso,
anche se ha una bella abbronzatura da falciaerba
in canottiera?
►[da: Se fosse l’antologia di quella notte a Catanzaro, 3]

La cover del "Topolino" n.1339(del luglio 1981)
con l'urlo dei Giochi magici dell'estate
di Vuesse Gaudio

C'è anche questo video avuto da awlmusic