• Il significante e il semivalore di femina

da jan saudek il doppio Henia-Enrichetta 
nell'elaborazione grafica di v.s.gaudio




La materialità del significante

La materialità del significante, che è sempre singolare al punto che, come dice Lacan, non può “supportare né sopportare la partizione “[i], ha l’unità per il fatto di essere unica del corpo, dell’esserci, di Henia e di Enrichetta, che essendo per sua natura simbolo di un’assenza, al pari degli altri corpi, che siano(stati) o non siano(stati) in quel posto della Galizia, dovunque vada a far da significante ha la materialità somatica di Henia quantunque in Italia la si sia chiamata Enrichetta.
Come Baudelaire che ha tradotto Poe, traducendo con “la lettre volée” il suo titolo the purloined letter[ii], così Landau ha tradito Gombrowicz rinominando “Enrichetta” la sua “Henia”, o Heniutka, Heniusia, Henieczka, così come la presenta il padre Hipo a Gombrowicz e a Fryderyk; lì, “la lettera deviata, quella il cui tragitto è stato prolungato(è alla lettera il termine inglese)”[iii], qui, il nome in cui viene messa da parte la lettera iniziale, che è specchio della lettera iniziale del padre: ci si trova, così, in questa sottrazione prolungata, confermati nell’assolutezza anonima e materiale del significante che Enrichetta è, che si prolunga come nome avendo perso la H, sprigionando al suo apparirci –nella traduzione italiana- la sua Heimlichkeit, la materialità significante del suo semivalore, il semivalore di femina[iv].
Se il numero essenziale di Henia  è il 6, che è appunto il numero che sa di “femina” non solo perché fa capo al trittico della cabala napoletana 6-16-29, in cui rappresenta –manco a dirlo- le “muliebria”, il numero essenziale di Enrichetta è il 4 che – come il numero tarocco di Henia che è il 15 – dispone della sensualità assoluta di Plutone: il “Diavolo” –che indica l’episodio sessuale – che è la carta-numero di Henia e “Plutone” –il dio dell’inferno – che è l’eccesso della sensualità, che è la carta-numero di Enrichetta[v].
La materialità del significante, nonostante il traduttore abbia prolungato la sensualità onomastica del personaggio, non permette la partizione: la lettera H, una lettera, che se nella traduzione italiana scompare, e le lettere con cui Fryderyk comunica con Gombrowicz: la prima, se è Enrichetta che vediamo, manca al suo posto, ma mancando al suo posto non può che apportare un cambiamento nel simbolico, perché il corpo c’è sempre, e in ogni caso è al suo posto, Henia o Enrichetta lo porta incollato ai propri piedi, senza conoscere nulla o nessuno che lo possa esiliare; le lettere – a cui non si deve mai rispondere né fare riferimento – che non hanno l’unità significante della lettera, sia nel senso di elemento tipografico, di epistola o di quel che costituisce il letterato, a differenza della lettera –che se c’è in un libro[originale e traduzione spagnola] manca nell’altro[traduzione italiana]- stanno nel  libro, si intende nel romanzo, in qualunque nazione esso si trovi, perché –come il corpo del personaggio che per quanto gli si possa cambiare il nome sarà sempre nella piccola Polonia del ’43 – non hanno la singolarità, l’unicità, della materialità del significante.
La lettera H è quella della Heimlichkeit, è la lettera dell’assoluta nullibiété, questa particolare proprietà che è come un significante che, essendo unità per il fatto di essere unico, mancando al suo posto, non fa che realizzare la sua natura di simbolo di un’assenza, tanto che alla lettera non si può dire che essa manchi nel nome ma che sia stata deviata all’interno del nome, non messa da parte, dunque, ma messa dentro, in modo che non potendoci essere in italiano se fosse stato tradotto il nome effettivo di Henia(=Ennia) né all’inizio che dentro, è come se giacesse, in attesa che al suo apparire Enrichetta induca il lettore a farsi destinatario della lettera, ritrovando l’oggetto fondamentale perduto, l’erotismo polacco del semivalore.
Il semivalore di Enrichetta – in quanto lettori dell’edizione italiana – non ci fece connotare questa sua “nullibiété” come “fichetta”, prefigurando per i nomi gergali di “muliebria” il nome proprio “Enrichetta”? Dovendo tradurre Henia con “Ennia”, la lettera giacente “H” sarebbe dovuta ritornare al mittente, spostandone il significante noi lettori italiani siamo caduti in possesso della lettera, e il suo senso ci possiede.




[i] Jacques Lacan, Il seminario su “La lettera rubata”, in: Idem, La cosa freudiana, Einaudi, Torino 1972: pag.31.
[ii] Cfr. Ibidem: pag. 37.
[iii] Ivi: pagg. 37-38.
[iv] “Ne ho anche parlato nel mio Diario. Per esempio in un passaggio sul  Retiro de Buenos Aires(1955):La giovinezza m’era apparsa come il valore più alto della vita…Però questo valore ha una particolarità, inventata senza alcun dubbio dal diavolo: in quanto giovinezza , il suo valore non arriva al livello di alcun valore. Queste ultime parole, non arriva al livello di nessun valore, spiegano come mai io non sia finito in uno qualsiasi dei vari esistenzialismi. L’esistenzialismo si sforza di reinventare il valore, mentre per me il semivalore, l’insufficiente, il sottosviluppato sono più vicini all’uomo di un qualsiasi valore. Credo che la formula secondo cui  l’uomo vuol essere Dio esprima bene le nostalgie dell’esistenzialismo, in tanto che io a questa formula  ne oppongo un’altra,pazzescamente immensa. L’uomo vuole essere giovane. A parer mio, le età dell’uomo servono da strumento a questa dialettica tra  il finito e l’incompiuto, tra il valore e il semivalore.”(Witold Gombrowicz , Prefazione a Pornografia, 1960): potremmo dare un nome latino a questo “semivalore di femina”, il feminae semipondus, che in quanto tale ha tutta la pregnanza del simulacro della giovinezza che Heniutka è. E a denominarlo anche con la variante “pondusculum”(ovvero: “feminae pondusculum”), questo “piccolo peso”, questa misura leggera del peso e del valore, questa gravità non raggiunta di “femina”, proietterebbe o, meglio, porrebbe o innalzerebbe questa “apparecchiatura” o “rappresentazione” del “dietro”, come se dal “pono” di “posare” e “erigere” ci si “acquetasse” fino al “pone” dell’avverbio “dietro”, “di dietro”: quello che lampeggia nel semivalore di Heniutka è questa “posa” alta, “eretta”, del “di dietro”, questo “apparecchio” o “machina” che accheta, fa posare, “sedare” e di là conduce in disparte, “seducit”, ovvero “separa”, “divide”, “distingue”, cioè opera con lo schema verbale della 1a struttura schizomorfa e diairetica(che, nel testo, abbiamo già visto funzionare), che è sempre “seducit”, perché questo “feminae pondusculum” , che conduce la “Quadriga di Belenos”, questo fa, tira in disparte, separa, seduce, seducit.D’altronde, il penetrare o l’immobilità del fantasma irreprimibile, per posarsi e restare attaccato, sta, rimane fisso, sta fermo, si trattiene, sedet. Non per niente, “Pornografia” è in traduzione spagnola “La seducción”.
[v] Se si va dentro a questa storia dei numeri, Enrichetta che è 166(=1+6+6=13=1+3=4) e Alberto che ,essendo Waclaw , nell’edizione originale, è 66(=6+6=12), il numero che manca al fidanzato è come la lettera dentro che, spostando il significante,determina i soggetti nei loro atti, nel loro destino, nei loro rifiuti, nei loro accecamenti, nella loro sorte: questo “1” in più di Enrichetta è l’arma che determina la non corrispondenza con Waclaw; d’altro lato, la ripetizione del 6(che è il numero di Henia) in Waclaw(66) è più che uno spostamento del significante, è un raddoppiamento, che, se in uno, raddoppia l’infatuazione, nell’altra ne ridireziona il senso. Questo raddoppiamento vacuo dell’attante – una sorta di narcisismo primario ridiretto – da parte del fidanzato ufficiale avviene anche col nome Alberto che egli reca nell’edizione italiana: è un numero 13(4) come Enrichetta, tra orgoglio e irresoluzione genetica fino al suicidio insito nella carta numero 13, che è La Morte, per una fanciulla che,non ci crederete, è un personaggio-attante della carta 76, da cui si origina il 13(4) di Alberto[A 1x7= 7 L 3x6=18 B2x5= 10 E5x4= 20 R2x3=  6 T4x2=  8 O7x1=  7 che fa 76=7+6=13(4)].



· feminae semipondus, 7 - continua ·
( da: v.s.gaudio, feminae semipondus. 
la semidissertazione su "pornografia" 
di witold gombrowicz© 2007

$Leggi un altro saggio di V.S.Gaudio 
su “Pornografia” di Gombrowicz in:
& Alessandro Gaudio
Il limite di Schönberg 
Prova d’Autore Catania 2013
□ edizione numerata 
in distribuzione da novembre □