Ettore Bonessio di Terzet ● La Medusa di Géricault e l'illusione di Pan

 Ettore Bonessio di Terzet
da: SPARSE E DOVUNQUE
(2012 – 2013)

un giorno
qualcuno
porrà
un falso
neurone divino
nel cervello eletto


*

per Hoelderlin

 Ancora cerchi maestri
della lingua divina
quando il mondo di parole
lucenti marchiasti
come il sole quando smarrisce
 dicendo la parola del dio.

*


Quello vicino
al portone
saltò in aria
Quello appoggiato
al palo
se la cavò.
Meglio tacere
che dire stupidaggini
o filosofeggiare.

*


Ditemi qualcosa di bello
di buono magari con voce incerta
quasi pietosa bugia, ma ditelo
quando posso ringraziarvi
con un sorriso. E quando
non potrò rispondervi
risparmiate piante e fiori
aggettivi impensabili,
non dite mai solare
non battete le mani
ricordate piuttosto
quando vi ho strapazzato
quando vi ho pulito l’abito
con due pacche robuste
quando vi ho offerto
il disgustoso caffè accademico,
quando abbiamo gustato una
buona cena assieme, se volete.

*


In questo tempo senza spazio
polveroso e senz’acqua,
s’infiltra ogni giorno
 tra i denti del giovanotto
che si gode musica e vino,
tra le gonne della ragazza
che sogna amori tatuati, 
un moschino appiccicoso
pericolo non avvertito.   

*

  Géricault
Théodore Géricault
La zattera della Medusa
4.9 m x 7.2 m - 1818-19
Museo del Louvre


Desueto e disilluso comanda
Come un pazzo la nave lungo
Il caldo e l’umido delle coste.
Non s’accorge della marmaglia
Che ha sete e paura, ignari anche
I sottufficiali della storta rotta
Dei brontolii le rimostranze
Il malcontento di quelle persone
che ricacciano in gola ogni parola.

Crash sprungbang zzzrrrrr
batte la Medusa gli scogli
scappano i pesci atterriti e
 ritornano a vedere il successo
Crash l’acqua s’affolla tra i fasciami
divelti, le gambe ferite, le braccia rotte,
l’acqua s’impadronisce della pancia
della barca portandosi sopra barili
 corde calze fucili calzoni berretti
mentre di sopra si pensa a come mentire
per poter salvare la pelle lucidata.
Dicono che la scialuppa serve
per poter arrivare agli aiuti,
che solo chi comanda sa farlo
che avrebbero fatto al più presto
che sarebbero ritornati a salvarli tutti.

La Medusa se ne andava con l’acqua
sparendo tra alghe rocce tonni
meduse incuriosite, in un mare
chiaroverde sempre più scuro.
La scialuppa non si vide più
e i marinai altro non poterono
che fare una zattera che non li reggerà tutti
e cominciò la lotta le zuffe le uccisioni 
per rimanere nella vita degli uomini.

Rimasero in quindici dopo settimane
di sole e di fame, di freddo e di sete
         ripescati da una nave casuale
riportati in salvamento alle case.
Padre, prega per i morti annegati
per i cannibali per gli egoisti per i furenti
gli irosi di quel legno tra il mare oceano.
Padre, tu che hai già pregato per i naufraghi
prega per questi uomini del mare, per l’artista
che li ha rassicurati diventando pazzo
 come loro, che non vide le conseguenze
del tradimento, né godette dell’opera sua,
ma che sapeva del suo gene umano
pittorico sfiorante la divina poesia
 naufrago nel mare della stupidità.


*

 La lucertola gradì il latte
comparendo ogni volta
che porgo il piattino.
Schiavi uno dell’altra
rischiamo la nostra
 libertà rispettata.

*

Il giardino attende
non scorre linfa quando
si svegliano le lucertole.
Il potente biancospino
abbassa le spine sacrate e il vento
aspetta nascosto dietro una nuvola.
Tutto tace: l’illusione di Pan
non angoscia ma riposa tranquilla
quando il giardino aspetta di
scatenarsi in colori e forme nuove.

 *
passione

Batte la testa infiammata
pioggia sul costato incrinato
sporca il corpo asciutto
 vento e grandine
fustigano il vincitore
solo sul Mont Ventoux

*