• La comunicazione obliqua in Gombrowicz

La comunicazione obliqua 
della sentimentale dissoluta

© jan saudek

La comunicazione obliqua è d’altra parte naturale nella dissolutezza, in cui il Bambino è programmato dal Genitore[i] : come la trama svela, Henia, in quanto sentimentale dissoluta, partecipa all’omicidio di Siemian, ordinato da suo padre Hipolit. Ed è da questa disposizione del Genitore che il Bambino –così programmato in Henia- trova nel diagramma di relazione sulla linea simmetrica 9(B-B) la connessione come compagna di gioco con Karol e sulle due linee asimmetriche 3 (G-B) e 6 (A-B) la  messa in atto del copione “Fallo!”, in cui l ‘ ISUFYPA[ii] è più che altro un gioco “pararapo” di 3° grado in cui la raccolta punti per l’album inerente lo script di Henia è fatta con figurine di “Buoni adulti” eliminati per “Buoni adulti” affascinati: così riempito l’album non dà come compenso prodotti del gioco “Ti voglio bene, ma un giorno o l’altro finirai male” o “Guarda cosa mi hai fatto fare”(ossia: “Mi hai fatto perdere la mia verginità”, “Mi hai messo incinta”, “Io non volevo, e tu mi hai violentata”) ma prodotti sublimati del gioco “Pistola giocattolo”(che qui è semanticamente il coltello), che è giocato di solito da persone che fingono di essere degli adulti ma in realtà sono dei bambini precoci: così l’erotismo polacco, come semivalore dell’alta pubertà, è questa mobilità inquieta a zig zag del Carro, che è in realtà condotto da bambini precoci che fingono di essere adulti:
Henia non dice “Veramente non ero pronta” e Karol non pronuncia “In realtà non posso spingere fino in fondo”; il Genitore non avverte: “Attento a non essere tanto stupido da credere che la pistola sia autentica”. Alla fine scopriamo che questo gioco sessuale, in cui viene decantato l’erotismo polacco come semivalore, ricalca lo schema della variante “Facciamo soffrire il fidanzato”, nel senso che nella versione dell’erotismo polacco si chiama “L’impiccato”.
La comunicazione obliqua di Enrichetta è fatta di silenzio, “che non è antitetico al messaggio ma è esso stesso comunicazione. Contestualmente regolato, definito dalle situazioni, dai luoghi, dai momenti, obbligato in alcune circostanze, sanzionato in altre, il silenzio, là dove dovrebbero esserci parole, si fa sentire[iii]. E si fa sentire in ragione e in presenza dell’ostacolo quando il desiderio identificandosi con esso finisce col far sentire i sentimenti che il personaggio(Enrichetta ) sta fingendo.
Il silenzio  e il  terzo, nella triangolazione comunicativa è qui Federico con l’autore, definiscono, illuminando l’elemento della coppia che si intende colpire, il target, tanto che entrambi agiscono dissolvendo la coppia ufficiale e formando la nuova coppia: il “target”, che è Alberto, è colpito dal “silenzio”, ovvero dalla “comunicazione obliqua” di Enrichetta, e dalla parola del “terzo”, che, quando si ricostituisce come messaggio non verbale, non potendo essere parola anonima si mostra in scena incontrollabile e ineffabile,come una chiacchiera, un pettegolezzo, una maldicenza, che è reso proiettile come segreto visibile.





[i] Cfr. Eric Berne, Fare l’amore, trad.it.  Bompiani, Milano 1987: pag. 253 dove c’è  nella figura 17c rappresentata la “dissolutezza”: G(=Genitore)====B(=Bambino), ovvero il Bambino programmato dallo stato dell’io detto Genitore.
[ii] Ovvero: “I Show up for You people Adults”: cfr. V.S. Gaudio, Henia’ s Game, La Lebenswelt (da: Witold Gombrowicz,Pornografia, 1960) sull’erotismo polacco come semivalore, © 2007.
[iii] Ivi.


· feminae semipondus, 4 - continua ·
( da: v.s.gaudio, feminae semipondus. 
la semidissertazione su "pornografia" 
di witold gombrowicz© 2007