V.S.Gaudio plays The Pretenders - Don't Get Me Wrong

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La sensorialità Wrong
di Chrissie Hynde
Chrissie Hynde, quella dei Pretenders del secolo scorso, è un po’ tra l’Eponine di Georges Bataille e una delle mie Aurélia Steiner: tra le sue braccia, anche quando canta, si prova un piacere esasperato. “Nella mia fatica e nella mia sofferenza provo, guardando, toccando gli organi sessuali, una specie di felice amarezza. La freschezza dei segreti del suo corpo mi comunica una esaltazione lacerante e perciò più viva”. Come Eponine, anche i suoi movimenti più fragili hanno il senso amaro del vizio. E’ un tipo costituzionale ectomesomorfo, in cui l’eccesso di spasmi voluttuosi esaspera la sensibilità e la sensualità. Non ci si abitua alla sua Wrong-Stimmung: solo i tiepidi e i casti hanno detto che l’abitudine smussa i sensi: è proprio il contrario, il piacere come la pittura o la musica esige l’irregolarità continua. E’ come se i piaceri di quella notte, o di quella volta, avessero sempre più fascino quanto più lei e il poeta entrano godendo l’una nel gioco dell’altro. Come Eponine o Aurélia Steiner è sempre in uno stato di lubricità tale in cui il poeta incomincia sempre, di volta in volta, a perdere la testa. E’ nella linea obliqua di una sensorialità Wrong o, forse, semplicemente Brass.


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