PAXTON vs PAST ON ?

Il patagonico Past On
in Shark Night(2011)





PAXTON vs PAST ON
IL PATAGONICO AMERICANO

di v.s.gaudio & alain bonheur


Non c’è dubbio che ci sia un mondo invisibile.
Il problema è quanto dista non dal centro storico ma dalla mancanza centrale del desiderio, che Lacan ha sempre indicato in modo univoco con l’algoritmo (-ϕ).
Non so se voi lo vedete bene, ma io l’ho visto prima che il solstizio di Alcione arrivasse e, d’accordo con Woody Allen, mi son detto che è proprio vero, di avvenimenti inspiegabili ne succedono di continuo.
Non è solo “l’oggetto a nel campo del visibile [che] è lo sguardo”, ma quanti di noi – reduci dall’esoto di Baudrillard – convinti che tutto potesse accadere altrove e se non altro a un altro meridiano- davanti a questo fenomeno che passa sul web, e siamo nell’orbita di Alcione, ci siamo chiesti cosa ci sia dietro questi passaggi, è vero che certi oggetti passano al nostro meridiano e comunque sempre nella bolla del nostro oggetto a?
E avviene dopo che hai fatto la doccia o prima? Oppure dopo che hai mangiato peperoni e uova o maccheroni di casa con il cancaricchio o pane e pomodoro o, in periodo alcionico, la fetta di pane “roscida”, abbrustolita sulla brace e condita con olio d’oliva e origano, se non semplicemente con la ‘nzùgna, o con frittoli di porco o olio e peperone rosso pestato?
L’esotico, sul web, si è travestito, nel senso che l’uomo, o il visionatore, “ sa giocar di maschera come ciò oltre cui c’è lo sguardo”: è così che la realtà non appare che marginale.
Sebbene gli americani, entrati nell’esotico dell’altro mondo, ne abbiano ormai fatto un mondo a loro somiglianza, sembra che qualsiasi cosa facciano sappiano far passare il (-ϕ) al tuo meridiano – dovunque tu sia – nel momento in cui il tuo oggetto a, che è altissimo nel cielo, sta effettuando il transito, insomma prendono al laccio il nostro oggetto a e gli fanno subito una ripassatina di doma-sguardo: tu guardi questa fotografia e sei indotto ad abbassare lo sguardo, perché si presenta con l’aspetto del trompe-l’oeil.
Poi, quando ti ha catturato e ha prodotto un sentimento di gaudio, tu che sposti lo sguardo ti accorgi che la rappresentazione non si muove con esso e che non c’è che un trompe-l’oeil.
“Perché in quel momento appare come qualcosa d’altro da ciò per cui si dava prima, o  piuttosto si dà ora come questo qualcosa d’altro”.
Quest’altra cosa è l’a minuscola, intorno a cui ruota un combattimento di cui il trompe-l’oeil è l’anima.



Questa anima dell’oggetto a è questa rappresentazione che qui mi è passata al meridiano un po’ prima della fine del mondo dei Maia, è tutto un po’ come la teoria dell’inseguimento di Baudrillard, che fin tanto che ti insegue è un trompe-l’oeil, poi, se ne sveli il nome e addirittura fai la cazzata di andare su Wikipedia, questa assurdità incomparabile del luogo comune, il trompe-l’oeil  s’affloscia attorno al tuo oggetto a e al tuo (-ϕ)non gli viene più niente da vedere , o gli passa l’envie e non invia più un cazzo.
Il fascinum, che è ciò che ha per effetto di arrestare il movimento e quel gesto o quella posa viene a sospendersi, è appunto una delle dimensioni in cui si esercita direttamente la potenza dello sguardo.
Il visionatore, in effetti, ha un registro scopico in rapporto al campo invocante, vocatorio, vocazionale, e ha questo movimento in avanti come suo schema verbale; il quadro, o la fotografia, in visione, quando ha il fascinum, oppure per avere il fascinum, deve arrestarsi come sequenza, e in qualche modo si dà come passato: che, per quanto attenga al mondo invisibile, non ha un orario di chiusura, cioè continua, senza fermarsi, va avanti, o quanto meno resta in posizione di acceso.
Lo schema verbale che c’è in questo quadro è in qualche modo l’allitterazione del nome della figura che svela la rappresentazione immobilizzata: ci si chiedeva, intanto che Alcione tendeva la libido al nostro oggetto a, “Sarà Paston?”, allitterando “Sara Paxton , ed è Past on = passato continua, senza fermarsi, in posizione d’acceso.
Oppure: Dopo(past)che è passato(past) non è finito(past) è su(on) in funzione(on).
Questo patagonico americano, è un po’ una beffa, ma di gaudio, dell’irredentismo esotico di Baudrillard!