Massimo Sannelli □ D'Annunzio reloaded


 


Con pioggia voglio ancora seguendo la  foggia
di Massimo Sannelli



 
 
 
 
Basta. Tu mi stanchi
ma voglio davvero  
capire se fossi
sincera; ma odio  
vedere la farsa
ed evito scrupoli e pene
perdute.
Sparisci. Vola
nelle povere strade.
Vola con le meretrici  
confuse e secche,  
vola nel luogo  
immondo ed ovvio,
vola nei bagni
volgari,
tra le furiose fortune  
delle graziose,
tra i maiali gonfi
con luride orecchie,  
vola ma i tempi sono  
confusi,  
vola ma tu dici sempre  
"c'è crisi",  
ma vuoi divertimenti
osceni,  
e i fatui momenti
dell'ultimo tango
li lascio,
e la squallida storia
cattiva
mi punse, ma oggi non punge,
o idiota.  

 

Non vai? Sull'altalena
di quel disgustoso
legame
non c'è un dondolio che piaccia
e scoppia la rabbia
seguendo le parti
più dure, non molli.
Sparisci. Continua  
intimo il mito
delle compagne  
che il fuoco amico
non abbruttisce,  
non sei come loro.  
E coloro  
la carta, e il peso
pesa ancora, e il dolore  
rompe ancora, con denti
aguzzi
messi in miserevoli posti.
È immensa
da sempre la voglia  
rabbiosa,  
ti lascio senza pensarci;  
e il tuo cuore duro
ha mille finzioni  
come un'attrice,
con la tua pelle  
dovrebbero farci
tre o quattro pellicce,  

per disgrazia ti chiamo
ancora
idiota.

 
Aiuto, aiuto. L'orrore  
della solita vita
punto per punto
è brutto
ed è brutto l'unto  
che vedo;
ma un uomo non diventa  
più furbo
anche se non vive,  
nell'attimo oltre l'amore.
Più pazzo e più ottuso
si adegua, ti cerca.  
Voglio una cosa
però tremo, mi spengo,  
ci sono, tramo, ti spengo.
Non posso fare mai niente.
Amavo su tutta la pelle  
cadere  
come la pioggia  
che inonda,
con l'onda che passa  
seguendo la foggia
più larga, non stretta.  
No, basta.  
La voglia del maschio
è molta; ma chi veglia
bestiale decade,
ricade,
urla nel buio più pesto,  
non ci pensi, non ci penso!  
E vedi che schifo è questo,
o idiota.
E la finisco qui. Sono tre strofe della Pioggia nel pineto di Gabriele d'Annunzio, rifatte sillaba per sillaba. Manca una strofa, perché deve mancare, se no il gioco è troppo giocato, e niente è proprio un gioco, niente lo è sempre (voi lo sapete, questo?). Tutto qui, e davvero buon anno: a chi legge e a chi sa.