• Il copione di Henia

© jan saudek
con 
elaborazione grafica di v.s.gaudio
Henia’s  Script
Tesi
La ragazza è in uno stato non emotivo-non attivo chiaramente amorfo che la rende conciliante e disponibile verso il reale e il correale.
Ruoli
Bambino Servizievole, Vittima, Salvatore.
Scambi
Da Salvatore(Genitore affettivo) a Bambino Servizievole.
Insegnamento parentale
Modello:“Ecco come sedurre, fai quello che vogliono gli adulti!”
Ingiunzione: “Fatti guardare”.
Posizione
“Io sono Ok, se mi faccio guardare; l’Adulto è Ok perché l’adulto mi guarda”.
Copione
“Fallo!”
Demone:”La voce sussurrante del Genitore che spinge il Bambino a un comportamento non adattivo e impulsivo”, da una parte, e “stimoli e impulsi nel Bambino che apparentemente combattono l’apparato di copione, ma in realtà spesso lo rinforzano”[1], dall’altra: qui, il copione di E. è rinforzato, realizzato, dalla voce sussurrante del Genitore,la voce esplicita che incita “Puoi”, ossia “Fai”, bussa, reca il Decreto di morte, che non è qui il tornaconto fatale al copione ma è il demone che E. diviene per la gioia di G. e del poeta.
Maglietta
Davanti: “Me la faccio con tutti”.
Dietro:”Ma solo tu lo sai”.
Gioco
La ginnasiale bussa sempre quando viene.
Buoni premio
Va in cima alle scale per bussare sapendo che chi sta giù non le vede le gambe.
Permesso
Nella notte in cui sale le scale per intrappolare un adulto che sta su, il Genitore Affettivo le ha dato il permesso per far godere l’Adulto che sta giù.
Cartoline-ricordo o epitaffi
“La ragazza polacca che va su per le scale a mezzanotte e mezzo”;
“La  ragazza che andava su con il ragazzo per l’adulto che stava giù”.
Classificazione
Quello della ginnasiale polacca è un copione strutturato sulla meta e sullo scopo temporale del poeta. E’ irripetibile, viene fatto e non lo vede che il poeta, Henia e parzialmente il ragazzo, non lo si racconta agli altri ma a se stessa, non si basa su un piano “Tutte le volte” o “Provaci tutte le volte che vuoi”, è fatto in una circostanza spaziotemporale di grande tensione, nell’istantaneità irripetibile del demone ma ha la durata della circostanza. L’intervallo di tempo che passa tra l’arrivo dello scrittore al villaggio e l’assassinio è strutturato con le gambe e le mani di Henia: è il suo corpo che appartiene alle sue gambe all’inizio, ma è con le mani- nude come la minchia- che bussa e che piega la camicetta sul tavolo che fa aleggiare l’anamorfosi della strettezza indicibile del suo esserci.
Tornaconto finale
Enrichetta ha colmato il fantasma del poeta e lei avrà il fantasma-Heimlich che potrà colmare ad libitum: la ragazza ha ubbidito al Bambino dell’Adulto realizzando sia per il poeta che per se stessa il fantasma irreprimibile[ parte maledetta, anatema polacco per l’uno e attrattore strano, anatema polacco per l’altra] che, ogni qual volta l’analemma esponenziale sarà al meridiano, tenderà l’eretismo della loro libido.




[1] Eric Berne, “Ciao!”…e poi?, La psicologia del destino, trad. it. Bompiani, Milano 1979 .

© jan saudek
con 
elaborazione grafica di v.s.gaudio

· da: v.s.gaudio, henia's game, 2007 ·