Raffaele Perrotta ■ La filosofia può dormire in tranquillità

 
Raffaele Perrotta
La filosofia può dormire in tranquillità


oggetto soggetto e capitali modi di venire a conoscere il vuoto del caos che forma formantesi attende escludendone il fantasma d'opera
tu sai o non sai che il materico non è scritto in lapidarie geste marmoree se non per quel dono di natura che la sa lunga oltre l'album di famiglia
la pioggerellina di marzo ebbe a contendere il massiccio della competenza significante e ben altro da dove è coltivabile il segno senza termine alcuno
così non fan tutte perché così non fan tutti; nella memoria risuona il vento che al fine lègge i moti del cor - e qui, di nuovo, a indagare la carta bianca del laboropera, grande che sìa la verace e feroce onda della figura geometrica -
i miei giovani perseguono una rotta che del limite ha la conseguenza del tornante
e se è limite, è tutto non dispiegato che nel qui-e-ora: sicché la filosofia può dormire in tranquillità


la lezione è nel porsi nel vagabondare ché la mèta non è plausibile, e si è nel temprarsi!
non si è per questo saccenti, il dizionario è rimandato al destinatore lessicale: non una prova né del sangue né del cerchio che restituisca al fattore alfabetico una summa di secolo incerto; e ci si trova a casa nostra con l'invito al viaggiare - come se si fosse al primo giorno di mirabili iniziative -, stagioni e fenomeni i cui contrassegni dovrebbero giustificare il contraddistinguere - ma il referente è della referenza -: il segno natural/artificiale, non ermeneutica scopre l'arcano.